Contatto oculare, sguardo perso e autismo

Contatto oculare, sguardo perso: come controllare la vista dei bambini con autismo? Ecco le risposte dell'oculista pediatrico.

Contatto oculare anomalo e sguardo laterale sono tra i sintomi più comuni dello spettro autistico. Riconoscere queste situazioni il prima possibile è cruciale per un corretto sviluppo della vista, primo canale di relazione con il mondo.

In questo articolo ti parlerò della vista dei bambini con autismo e del perché questi piccoli sembrano distogliere lo sguardo e non fissare.

I disturbi dello spettro autistico (DSA) sono un gruppo eterogeneo di disabilità del neurosviluppo che condividono alcune caratteristiche come l’interazione sociale atipica e disturbi comportamentali.

I pazienti con DSA possono manifestare disturbi dell'apprendimento, difficoltà sociali e comunicative, comportamenti ripetitivi ed interessi anormali o insoliti. Questi sintomi possono interferire con la vita quotidiana dei bambini, avendo un impatto importante sulle attività scolastiche, sociali e familiari.
 
Ciò che spesso i genitori notano e riferiscono al medico è che il loro bambino sembra evitare di guardarli o che guardi “attraverso di loro” o di avere lo “sguardo perso”.


Contatto oculare, sguardo perso e autismo
 

Lo sguardo perso e il termine autismo

Non a caso il termine autismo deriva dal greco autos, che significa sé. Il termine implica la focalizzazione dentro di sé, e l'avversione allo sguardo dà una limitazione all'interazione con l'altro da sé.

L'autismo è descritto come uno spettro che può variare da forme molto lievi a forme gravi, con un impatto variabile sulla qualità della vita.
 

Il contatto visivo nei bambini autistici

Ad oggi, molti studi sono stati condotti sui DSA, tuttavia fattori come l'eziologia, la diagnosi e la prevenzione rimangono ancora incerti. La disfunzione del sistema nervoso centrale è una probabile ipotesi causale, che si manifesta con un coinvolgimento sistemico, inclusi i sistemi vestibolari, uditivi e visivi.

I sintomi tipici si manifestano quando i bambini iniziano a interagire socialmente, di solito prima dei 3 anni di età. Segni sottili di DSA potrebbero altrimenti essere presenti prima del primo anno di vita.

Uno di questi segni, è lo sviluppo di un contatto visivo anomalo, che di solito inizia a sostituire quello fisico entro il nono mese di età. L'incapacità di stabilire un contatto visivo con le persone e l’avversione a guardare i volti sono importanti segni sospetti.

In particolare, studi di eye tracking hanno indagato su cosa fosse focalizzata l’attenzione del bambino ed hanno rivelato che, rispetto ai bambini neurotipici, i bambini autistici guardano meno gli occhi dei genitori e pongono più attenzione sulla bocca.
 

Studi sul contatto oculare e disabilità visiva delle persone con DSA

Diversi studi hanno considerato la disabilità visiva nei pazienti con DSA, ma molte domande rimangono ancora senza risposta.

Queste ricerche sulla funzione visiva nei pazienti affetti da DSA non sono definitive.

Alcuni studi riportano una associazione tra autismo e aumentata incidenza di difetti di refrazione e strabismo, altri riportano una incidenza paragonabile a quella dei pazienti neurotipici, molti concordano sul fatto che vi sia un deficit di convergenza degli occhi.

Altre ricerche evidenziano alterazioni oculari elettrofunzionali (come alterazioni dell’eletroretinogramma, dei potenziali evocati visivi e del nistagmo otticocinetico) nei pazienti con DSA.

Considerando che le disabilità visive possono interferire con il comportamento dei bambini, il loro livello di stress e la ricettività a nuove informazioni, la valutazione oculistica da parte di specialisti assume un ruolo fondamentale nella valutazione delle disabilità visive.

Una precoce individuazione e gestione delle difficoltà visive garantisce un intervento rapido, indirizzando velocemente la famiglia del bambino a figure professionali appropriate.
 

Come controllare la vista dei bambini con autismo?

Sembrerà impossibile rilevare “quanto vede” un bambino, soprattutto se, come per i bambini con DSA, vi è un ridotto contatto visivo.

Esistono oggi tecniche adeguate per studiare i difetti di vista dei bambini, indipendentemente dalla loro collaborazione all’esame oculistico.

Riferirsi ad un oculista pediatrico è fondamentale per individuare precocemente i difetti di vista o le alterazioni della visione binoculare (come ad esempio il deficit di convergenza, la difficoltà nella visione tridimensionale e dei colori o lo strabismo).

L'importante obiettivo è quello di mettere i bambini nella condizione di vederci bene e interagire senza limiti alle loro possibilità.
 

Autrice dell'articolo "Contatto oculare, sguardo perso e autismo":
  • Dott.ssa Rosa Longo, Medico Chirurgo, Specialista in Oftalmologia e Oculista Pediatrico

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