Perchè il colore blu per l'autismo?

Autismo: perchè il colore blu?

Lo sapevi che il colore blu è il preferito dall'umanità in generale? Lo hanno scoperto alcuni studiosi della percezione dei colori. Spesso il colore blu viene associato a fiducia, stabilità e competenza.

Il blu è il colore dell'autismo.

Dal 2007 le Nazioni Unite hanno dichiarato il blu colore dell’autismo: è stato scelto per rappresentare una sindrome dove la percezione sensoriale è diversa, portando ad una mente “ribelle". Questo porta la persona autistica ad avere procedimenti logici ed esperienze diverse da quelli della maggior parte degli altri uomini.

Ad esempio una persona autistica può non riconoscere un volto o capire il senso della comunicazione non verbale.
 
Così come il tempo e la cultura hanno aiutato a farci apprezzare il colore blu, così ci serve tempo, cultura e resilienza per capire l’autismo.

In questo articolo vedremo insieme come gli studiosi dei colori abbiano scoperto che nell’antichità il blu fosse un colore semi sconosciuto. Infatti non è mai nominato nella Bibbia, nell'Iliade o nell'Odissea. Il sommo Omero definisce il mare come oscuro come il vino.

La percezione dei colori è un fatto culturale. Dall'analisi dei testi antichi vediamo come l’umanità delle epoche passate non identificasse il blu. Gli uomini dei passato probabilmente vedevano il cielo luminoso, bianco, o nero.

Si pensa che i primi esseri umani a distinguere e valorizzare il blu furono gli Antichi Egizi 6mila anni fa. Si trattò del blu dei lapislazzuli, che incastonavano nei gioielli e nelle maschere funerarie.

Se vuoi saperne di più sulla storia del colore blu continua a leggere.

colore blu autismo
 

Blu colore autismo

Il giorno 2 Aprile è la Giornata della Consapevolezza dell’Autismo (WAAD, World Autism Awareness Day). L'obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica.
 
Quando l'ONU decise di istituire il 2 aprile come giornata mondiale dell’autismo si decise di associare il colore blu. Questo perchè il blu è una tinta che risveglia sicurezza e bisogno di conoscenza.

Sono proprio questi i due temi che coinvolgono il mondo dell’autismo.
 
  • Sicurezza: la possibilità di vivere un’esistenza protetta ma libera per le persone autistiche e le famiglie, anche nel futuro dopo i genitori;
  • Conoscenza: la ricerca scientifica e la consapevolezza di tutti nel sapere come comportarsi con una persona autistica.

Conoscenza intesa in tutti questi significati:
  • Sapere cosa accadrà dopo di noi: madri e padri dei ragazzi autistici non sanno cosa accadrà quando loro non ci saranno più;
  • Sapere come comportarsi: informare gli altri perché sappiano come regolarsi;
  • Sapere di più: implementare la ricerca scientifica sulle cause dell'autismo, ancora sconosciute.

Ma la spiegazione ufficiale del blu non è la sola. Ne circolano molte altre.

Ecco per esempio cosa scrivono gli argentini della associazione “Tgd Padres Tea”:

“Il colore blu autismo è il simbolo di quello che viviamo ogni giorno noi autistici e familiari: il blu è brillante come il mare d'estate, ma durante una tempesta può diventare profondamente scuro”.

Quindi il blu può essere visto non come un singolo colore, ma come una policromia. Infatti l'autismo è una condizione che ha modi molto diversi di manifestarsi (e necessita di diversi livelli di assistenza), ma copre con il medesimo velo quelli che la vivono.

Per approfondire l'argomento ti consigliamo la lettura dell'articolo "Perchè mio figlio non è normale?", dove è raccontata l'esperienza di un padre dopo la diagnosi.
 

Un palloncino blu autismo

Come abbiamo visto il 2 aprile è la giornata dedicata alle persone con spettro autistico e alle loro famiglie. Le associazioni organizzano manifestazioni ed eventi su tutto il territorio nazionale.

In questo importante giorno viene regalato un palloncino blu autismo e si insegna ai più piccoli a fare sculture con i palloncini blu modellabili.
 

Quale sesso indica il colore blu?

L’azzurro ai bambini maschi e il rosa alle femmine? Non è detto: è una convenzione sviluppatasi negli anni Cinquanta negli Stati Uniti, e da lì si diffuse in tutto l’Occidente.

In realtà erano pure ragioni di marketing: si sono divisi i sessi in colori per vendere più vestiti e più giocattoli. Prima i bambini erano vestiti a seconda dell'età, e i più piccoli erano di solito in bianco perché più facile da candeggiare.

In realtà fino al Novecento la divisione era opposta a quella di oggi: il rosso, considerato un colore acceso e battagliero, considerato maschile. Invece il blu, che rappresentava modestia e serenità essendo collegato al mantello di Maria, era ritenuto più adatto per le femmine.

Perchè il colore blu per l'autismo?
 

La storia del colore blu

Internet è un mondo fatto di blu: è il colore di siti come Facebook, Twitter, Reddit, LinkedIn, Microsoft, Wikipedia, Windowo e di molti altri... compreso questo portale Autismo.it.

Eppure pare che il blu sia stato uno degli ultimi colori scoperti dagli esseri: per esempio non ce n’è traccia nelle pitture rupestri di 20.000 anni fa.

Non esistevano nemmeno parole antiche per riferirsi a questa tonalità. Non viene nominato nella Bibbia (la parola tehelet, che si pensava indicasse il blu, indicava invece il rosso porpora).

Omero racconta di bianco e nero centinaia di volte, raramente parla di rosso (una quindicina), giallo e verde (meno di dieci). Ma non nomina mai il blu, nonostante le ambientazioni marine della sua seconda opera. Infatti il profondo mare viene definito scuro come vino.

Si presume che per secoli gli umani non lo avessero identificato o che non lo volessero descrivere. Dopotutto ogni cultura ha la propria particolare visione cromatica del mondo.

Blu egiziano 
Gli Egizi di 6mila anni fa sono stati il primo popolo antico ad apprezzare il blu: era nei lapislazzuli delle montagne del Badakshan. Gli egiziani li incastonarono ma non riuscirono mai a polverizzarli in un pigmento.

Inventarono comunque un altro tipo, il blu egizio cioè un vetro blu opaco, che commercializzarono con gli altri popoli del loro periodo storico. Riuscirono a produrlo molto dopo, attorno al 2.200 a.C., unendo calcare e sabbia con un minerale di rame.

Blu oltremare
Considerato per secoli il miglior blu creato dall’uomo. Il blu oltremare fu usato negli affreschi di Bamiyan, in Afghanistan, nel VI secolo d.C. Venne realizzato con lapislazzuli dalle montagne vicine, frantumati con una tecnica particolare per togliere la parte colorata.

Indaco e altre tipologie di blu
In Cina si producevano dei pigmenti inorganici mentre in Mesoamerica si creava il Blu Maya con l'indaco, un pigmento ricavato con delle foglie.

Blu di Prussia
Scoperto per caso nel 1706 a Berlino da Johann Jacob Diesbach, un produttore di pigmenti dalla Svizzera. Da molti considerato il blu più importante dopo l’oltremare.

Blu oltremare sintetico
Nel 1824, quando la Societé d’Encouragement d’Industrie mise in palio 6.000 franchi a chi avesse realizzato una versione sintetica del blu oltremare.

Il premio fu vinto dal chimico Jean Baptiste Guimet. Il nuovo pigmento si chiamò così oltremare francese. Un altro scienzianto di nome Gmelin rese pubblico il metodo per produrlo. Così inziò la produzione seriale artificiale.
 

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